Santa Maria presso San Satiro

La storia di Santa Maria presso San Satiro è legata al periodo rinascimentale italiano e all’opera di uno dei più grandi architetti dell’epoca, Donato Bramante.

Tutto ebbe inizio quando Ludovico il Moro, duca di Milano, decise di costruire una nuova chiesa in onore di Santa Maria in una zona vicina alla già esistente chiesa di San Satiro. La costruzione iniziò nel 1472 sotto la guida dell’architetto Giovanni Antonio Amadeo, ma i lavori vennero interrotti nel 1482 quando il Moro fu sconfitto e catturato dai francesi.

Successivamente, nel 1489, il duca Gian Galeazzo Sforza decise di riprendere il progetto e incaricò Donato Bramante di portarlo a termine.

Quando Bramante arrivò sul sito, si rese conto che lo spazio disponibile per la nuova chiesa era molto limitato e la pianta decisamente inusuale. A causa della vicinanza con la chiesa preesistente di San Satiro infatti erano realizzabili solo 3 della 4 navate, dando cosi una forma a TAO al posto della classica forma a croce.

Bramante non si arrende e decide di sfruttare la sua ingegnosità per creare qualcosa di unico e innovativo: Regalare alla chiesa la navata inesistente grazie all’illusione ottica.

Disegnò quindi una finta abside, la parte dell’edificio situata alle spalle dell’altare, utilizzando la parete esistente dipinta accuratamente con colonne e finestre illusorie.

La costruzione della chiesa fu completata nel 1497, e l’interno, con l’effetto prospettico della finta abside, rimane una delle opere più interessanti e sorprendenti del periodo rinascimentale.

Nel corso dei secoli, la chiesa subì diverse modifiche e restauri, ma l’effetto illusionistico dell’abside progettato da Bramante è sopravvissuto fino ai giorni nostri.

Santa Maria presso San Satiro continua ad attirare visitatori e ammiratori di arte e architettura, mantenendo il suo posto come uno dei gioielli storici di Milano e una testimonianza dell’ingegno e della creatività del Rinascimento italiano.